A poche ore dall'insediamento, Obama revoca l'attuale legislazione che impedisce che il denaro dei contribuenti americani sia utilizzato a vantaggio di organizzazioni di pianificazione familiare che offrano operazioni di interruzione di gravidanza o facciano opera di informazione, consulenza e indirizzamento a strutture che effettuano gli aborti.
La "Global gag rule" o "Mexico City Policy", è stata introdotta per la prima volta ai tempi della presidenza Reagan, poi ha subito una sorta di ping-pong: Bill Clinton l'aveva revocata nel 1993, ma era tornata come uno dei primi atti di George W. Bush al suo primo ingresso alla Casa Bianca nel 2001. Il provvedimento odierno risponde ad un impegno che Obama ed il segretario di Stato Hillary Clinton avevano assunto in campagna elettorale.
Ora le associazioni antiabortiste si sono scatenate e i vescovi si sono detti "molto preoccupati per il deciso sostegno di Obama al diritto all'aborto". Il vescovo di Orlando, monsignor Thomas Gerard Wenski, ha detto a Radio Vaticana che "i vescovi sono impegnati a convincere la gente a contattare i rappresentanti in Congresso affinché si oppongano a qualsiasi iniziativa legislativa tesa ad ampliare il diritto all'aborto". Quasi viene da consolarsi: non solo noi dobbiamo battagliare quotidianamente con le gerarchie ecclesiastiche?
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