domenica 4 gennaio 2009

La Chiesa permette lo Yoga?

Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, ha dedicato una pagina all'amletico dilemma della legittimità dello «yoga cristiano». Considerato che si narra che il profeta Elia pregasse rannicchiato, accoccolato con il mento tra le ginocchia, una asana che secondo lo yoga favorisce l'ossigenazione, che in fondo inginocchiarsi congiungendo i palmi delle mani è una specie di asana, che i gesuiti di Milano hanno appena iniziato un corso di Tai-Chi, quello che a noi miscredenti sembra un aspetto marginale e folcloristico, attira l'attenzione del quotidiano dei vescovi.
«Lo yoga è intrecciato alla religione induista, non può essere inculturato senza rischi nel cristianesimo» scrive il professor Giuseppe Ferrari, segretario del Gris, organismo ecclesiale che tiene d'accordo le nuove religioni e le sette. Forse il timore è ben espresso da un'esperta di yoga: «Se tutti riuscissero a trovare la via per l'unione con l'Assoluto, ai mediatori terreni resterebbe ben poco da fare».

2 commenti:

Yoga Jap ha detto...

Qualcosa davvero mi sfugge: perché si continua a cercare di porre in contrasto una religione come quella cristiana e una disciplina come lo Yoga?

Un cristiano può avere meno benefici di un sikh o di un'indu nella pratica (o viceversa)?

La risposta, ovvia, a questa domanda spiega più di molti preconcetti come Yoga e religione (qualsiasi religione) camminano su ambiti diversi e che solo pretestuosamente possono essere messi in contrasto tra loro.

Sujan S.

Luisa : ha detto...

Non posso che trovarmi d'accordo; l'ambito è diverso ed il contrasto è del tutto pretestuoso.