E' stato Piergiorgio Odifreddi, sulla Repubblica di ieri, a sottolineare un paragrafo del Manifesto dei Valori del neonato Partito Democratico: «Noi concepiamo la laicità non come un'ideologia antireligiosa e neppure come il luogo di una presunta e illusoria neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali e dei convincimenti morali, come ri conoscimento della piena cittadinanza – dunque della rilevanza nella sfera pubblica, non solo privata – delle religioni. Le energie morali che scaturiscono dall’esperienza religiosa, quando riconoscono il valore del pluralismo, secondo noi rappresentano infatti un elemento vitale della democrazia.»

L'avevo già sospettato, ma in questi "valori" io non mi posso riconoscere; intuivo che con la Binetti e Bobba non avevo molto da spartire. Ma qui è un chiaro documento programmatico. E poco mi rassicura che aggiunga:«E la laicità dello Stato, così come sancita dalla Costituzione, è garanzia che ogni persona sia rispettata nelle sue convinzioni più profonde e al tempo stesso si possa pienamente integrare nella comunità nazionale.»
Perché noi, irrimediabilmente, continuiamo a sentirci orfani.
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